MICROPLASTICHE E BATTERI MANGIA-PLASTICA: UNA SOLUZIONE PER LA BONIFICA AMBIENTALE?

Le microplastiche sono diventate una delle maggiori minacce per l’ambiente e la salute umana. Questi frammenti di plastica, inferiori a 5 mm, si accumulano negli oceani, nel suolo e persino nell’aria, entrando nella catena alimentare e causando danni ecologici e sanitari. Tuttavia, la natura potrebbe offrire una soluzione: alcuni batteri sono in grado di degradare le microplastiche, aprendo la strada a innovative strategie di bonifica ambientale.


MICROPLASTICHE: UN PROBLEMA GLOBALE

Le microplastiche derivano dalla degradazione di oggetti di plastica più grandi, come bottiglie, imballaggi e reti da pesca, ma sono anche presenti in prodotti di uso quotidiano come cosmetici e detergenti. Questi frammenti sono ubiquitari: sono stati trovati nell’acqua potabile, nei pesci, nei molluschi e persino nel sale marino. Uno studio pubblicato su Environmental Science & Technology ha stimato che un individuo medio ingerisce circa 50.000 particelle di microplastiche all’anno (Cox et al., 2019).

Oltre al danno fisico, le microplastiche rilasciano sostanze chimiche tossiche, come il bisfenolo A (BPA), un interferente endocrino noto per i suoi effetti negativi sulla salute umana.


BATTERI MANGIA-PLASTICA: UNA SOLUZIONE NATURALE?

Negli ultimi anni, i ricercatori hanno scoperto che alcuni batteri sono in grado di degradare le plastiche, trasformandole in composti meno dannosi. Tra questi, il batterio Ideonella sakaiensis è particolarmente promettente. Scoperto in Giappone nel 2016, questo batterio produce due enzimi, la PETasi e la MHETasi, che scompongono il polietilene tereftalato (PET) in acido tereftalico e glicole etilenico, sostanze più facili da smaltire (Yoshida et al., 2016).

Altri studi hanno identificato batteri e funghi in grado di degradare polimeri come il polistirolo e il polipropilene. Ad esempio, il fungo Aspergillus tubingensis è stato utilizzato con successo per degradare il poliuretano in laboratorio.


BISFENOLO A (BPA): UN RISCHIO PER LA SALUTE E L’AMBIENTE

Il bisfenolo A (BPA) è un composto chimico utilizzato nella produzione di plastiche e resine. È noto per essere un interferente endocrino, capace di alterare il sistema ormonale e causare problemi di salute come infertilità, obesità e disturbi neurologici. Il BPA, agendo come interferente endocrino, può influenzare negativamente l’apprendimento, la memoria e aumentare il rischio di malattie neurodegenerative. L’esposizione prenatale o postnatale può causare alterazioni strutturali nei neuroni dell’ippocampo, con differenze nelle risposte neurochimiche.

Inoltre, il BPA è stato trovato in associazione con le microplastiche, poiché viene rilasciato durante la loro degradazione. Questo rende ancora più urgente trovare soluzioni per rimuovere sia le microplastiche che i loro sottoprodotti tossici dall’ambiente.


BONIFICA AMBIENTALE: UN FUTURO CON I BATTERI MANGIA-PLASTICA

L’uso di batteri e funghi per degradare le microplastiche rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile per la bonifica ambientale. Tuttavia, ci sono ancora sfide da affrontare:

  1. Scalabilità: I processi di degradazione batterica devono essere ottimizzati per essere applicati su larga scala.
  2. Tempi di degradazione: Attualmente, i tempi richiesti per degradare la plastica sono lunghi e devono essere ridotti.
  3. Gestione dei sottoprodotti: È necessario garantire che i composti derivati dalla degradazione non siano tossici per l’ambiente.

Nonostante queste sfide, i progressi nella biotecnologia e nella genetica microbica stanno accelerando lo sviluppo di soluzioni efficaci. Ad esempio, i ricercatori stanno lavorando per ingegnerizzare enzimi più efficienti e batteri in grado di sopravvivere in ambienti estremi.


CONCLUSIONE

Le microplastiche e il bisfenolo A rappresentano una minaccia significativa per l’ambiente e la salute umana. Tuttavia, i “batteri mangia-plastica” potrebbero offrire una speranza concreta per la bonifica ambientale. Combinando la ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica e politiche ambientali efficaci, potremmo affrontare questa crisi e proteggere il nostro pianeta per le generazioni future. Cosa possiamo fare nel mentre? Puoi approfondire l’argomento microplastiche e distruttori endocrini qui e qui.


BIBLIOGRAFIA

  1. Cox, K. D., et al. (2019). Human consumption of microplastics. Environmental Science & Technology, 53(12), 7068-7074.
  2. Yoshida, S., et al. (2016). A bacterium that degrades and assimilates poly(ethylene terephthalate). Science, 351(6278), 1196-1199.
  3. REVIEW ARTICLE
  4. Biodegradation of plastics: current scenario and future prospects
  5. for environmental safety
  6. Temoor et al. (2017). Biodegradation of plastics: Current scenario and future prospects for environmental safety. Environmental Science and Pollution Research, 24(12), 10621-10634.
  7. Chunxia LiChen Sang Effects of bisphenol A and bisphenol analogs on the nervous system.
Translate
Torna in alto